Recensione Oscuri talenti di J. M. Miro
- nicebookspics
- 7 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 3 gen 2023

Immagina una tenebra, una tenebra che è dentro di te ma non è te. E tu senti che è lì, sempre in agguato.
Oggi parliamo di un libro che probabilmente finirà nella mia top 5 di fine anno, ossia Oscuri Talenti, di J.M. Miro.
Ringrazio tantissimo @libribompiani per la copia omaggio 🥰
Questo libro è stato paragonato a moltissime cose, ha dentro di se un po’ di Harry Potter, un pizzico di Miss Peregrine, un quid di X-men, volendo anche qualcosina di The Umbrella Academy…ma riesce a creare un mix perfetto che lo rende assolutamente unico.
Andiamo come sempre con ordine e vi lascio la trama:
1882. Londra è una città grande come il mondo, dove è facile perdersi, soprattutto se l’unico posto che finora hai chiamato casa è un paesino nel delta del Mississippi o un circo itinerante del Midwest. Charlie e Marlowe sono approdati nel Vecchio Mondo, sotto cieli carichi di nebbia e fuliggine, fino al 23 di Nickel Street West, per andare incontro a una nuova vita in un luogo dove sentirsi finalmente al sicuro, dove i loro talenti non saranno solo fonte di diffidenza, equivoci, dolore e solitudine. Ma ad attenderli c’è un terribile morvide, un non-morto, assetato di sangue, pronto a tutto per servire il suo oscuro signore. Per fortuna ci sono anche gli angeli custodi: Mrs Harrogate con la veletta sempre abbassata a coprire una voglia purpurea e la forza austera, Mr Coulton che nasconde la gentilezza sotto una dura buccia, e Alice Quicke, investigatrice privata decisa a cambiar vita. E via di nuovo, in viaggio alla volta della Scozia, verso una scuola unica nel suo genere, per sfuggire a una figura di tenebre e fumo che non si arrenderà fino a quando Charlie e Marlowe non saranno suoi. Tra meraviglie e tradimenti, passato e futuro, slanci di vita e rischi incalcolati, un manipolo di amici cercano di far luce dove tutto è tenebra, per scoprire la verità sui loro doni e sulla natura di ciò che li sta perseguitando, per arrivare a capire che a volte le gioie più grandi ci arrivano per mano dei mostri peggiori.
E ora la mia personalissima (e brevissima) recensione:
Per quanto ci siano molti trope e setting già visti, il libro riesce comunque a conservare la sua originalità.
Personaggi grigi? Assolutamente si ✅
Setting accademico? C’è ✅
Found family? Yes ✅
Personaggia strong? Si ma non la classica “strong female character” ✅
Magia? Ce l’abbiamo, ed è anche estremamente affascinante ✅
Non vi basta? Ok ok allora aggiungo che ci sono anche tematiche importanti, come il razzismo e la diversità, sono trattate bene e fanno scendere la lacrima in alcuni punti.
Il cast di personaggi è variegato e difficilmente non troverete nessuno a cui affezionarvi.
Personalmente ho amato molto Alice Quicke e Mr. Coulton, ma devo dire che sono tutti personaggi davvero unici!
Abbiamo anche scene di azione parecchio concitate, e scontri emozionanti a colpi di pistole e poteri magici.
Ci sono alcune considerazioni da fare però.
È un libro che va letto con una certa dose di attenzione, e in alcuni punti può risultare lento, complice anche la sua mole notevole. Ma vi assicuro che se vi farete catturare dalle pagine nulla di tutto ciò vi peserà.
Anche l’ambientazione ha un grande fascino, ci troviamo in una Londra gotica cupa e fumosa, per poi spostarci al Cairndale, un istituto nella periferia di Edimburgo.
Nel corso del libro avremo anche dei brevi excursus in Giappone e in America, entrambi molto interessanti e che approfondiscono ulteriormente le storie dei vari protagonisti.
Vi ricordo che NON è autoconclusivo, fa parte di una trilogia.
Credo che dalla mia recensione si sia capito quanto l’ho apprezzato, ma è un libro che vi deve prendere, altrimenti potrebbe facilmente mandarvi in crisi, tenetelo a mente.
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