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Recensione Lei che divenne il sole di Shelley Parker-Chan

  • nicebookspics
  • 15 dic 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Finalmente riesco a parlarvi di questo libro, che è entrato di diritto nelle mie letture preferite dell'anno!


Andiamo con ordine e partiamo dalla trama:


Una piana polverosa, un villaggio tormentato dalla siccità, un indovino. È così che due bambini apprendono il loro fato: per il maschio si prepara un futuro di eccellenza; per la femmina, nulla. Ma nella Cina del 1345, che soggiace irrequieta al gioco della dominazione mongola, l'unica "eccellenza" che i contadini possono immaginare è negli antichi racconti e il vecchio Zhu non sa proprio come suo figlio, Chongba, potrà avere successo. Viceversa, la sorte della figlia, per quanto intelligente e capace, non stupisce nessuno. Quando un'incursione di banditi devasta la loro casa e li rende orfani, però, è Chongba che si arrende alla disperazione e muore. La sorella decide invece di combattere contro il suo destino: assume l'identità del fratello e inizia il suo viaggio, in una terra in cui si è accesa la fiamma della rivolta. Riuscirà a sfuggire a ciò che è scritto nelle stelle? Potrà rivendicare per sé la grandezza promessa al fratello e sollevarsi oltre i suoi stessi sogni? In questo acclamato fantasy storico Shelley Parker-Chan riscrive la vicenda di Zhu Yuanzhang, il contadino ribelle che nella Cina del XIV secolo cacciò i mongoli, unificò il Paese e divenne il primo imperatore della gloriosa dinastia Ming.


Passiamo ora alla mia super sintetica recensione:


"Lei che divenne il sole" parla di cosa sono disposte a fare le persone per raggiungere il loro obiettivo. Ci vengono presentati dei personaggi molto umani, dimenticatevi la protagonista supereroina cazzutissima con un' etica che rasenta la santità. Qui i personaggi prendono quei contorni di grigio che difficilmente siamo abituati a vedere.


L'ambientazione è la Cina del 1350 circa, la vicenda si ispira a fatti storici, e forse avrei preferito più approfondimenti e descrizioni, se proprio devo trovare dei difetti, ma si tratta comunque di una descrizione vivida e (presumo) fedele dell'epoca.


Non aspettatevi un romanzo militare, ci sono battaglie, ma non descritte minuziosamente, ma rimane comunque un romanzo abbastanza crudo, che non si risparmia quando c'è da mostrare della violenza.


Per essere il primo libro dell'autrice credo sia stato fatto un lavoro eccelso e non vedo l'ora di leggere un seguito.

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