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Recensione Legendborn di Tracy Deonn

  • nicebookspics
  • 11 lug 2022
  • Tempo di lettura: 3 min


Buongiorno amic*!


Oggi vi parlo di una uscita recente che ha attirato da subito la mia attenzione, e ringrazio immensamente la CE, Fazi editore, per la copia digitale in anteprima <3


Sto parlando di Legendborn, di Tracy Deonn, di cui vi lascio subitissimo la trama:


Dopo che sua madre ha perso la vita in un incidente, la sedicenne Bree Matthews vuole lasciarsi tutto alle spalle. Il programma per liceali promettenti organizzato dall’Università della Carolina del Nord sembra l’occasione perfetta. Proprio durante la sua prima festa al campus, però, Bree nota delle misteriose presenze soprannaturali che seminano caos e violenza fra gli studenti per nutrirsi della loro energia. Un ragazzo tenebroso e affascinante di nome Selwyn Kane interviene per cancellare nei testimoni qualsiasi memoria dell’attacco, ma la sua magia non ha effetto su Bree che, anzi, ricorda di colpo molti particolari riguardo alle circostanze in cui è scomparsa la madre: possibile che la sua morte nasconda dei segreti magici? L’occasione per approfondire il mistero arriva grazie a Nick, il ragazzo più popolare dell’università, che le confessa l’esistenza della società segreta dei Leggendari. Quando questi si rivelano essere i discendenti dei cavalieri di re Artù e annunciano che una guerra magica sta per scoppiare, Bree deve decidere fino a che punto spingersi per scoprire la verità: userà la sua magia per abbattere la società o si unirà alla battaglia?


E ora, senza cincischiare oltre, passiamo alla recensione!


Il libro è un urban fantasy, ambientato in un luogo reale, con una storia reale. Ci troviamo nel sud degli Stati Uniti, e pur essendo in un ambiente accademico, si percepisce forte e chiaro il razzismo che ancora permea la società americana.

Bree, la protagonista, riesce a trasmettere al lettore cosa significhi essere una persona di colore in un ambiente di bianchi spocchiosi.

Nel romanzo si parla anche di traumi intergenerazionali vissuti dai discendenti degli schiavi, dell'eredità del trauma razziale e dell'oppressione. Converrete con me che sono temi che difficilmente si trovano in un libro young adult, quindi chapeau ecco.


Per tutto il libro vediamo Briana alle prese con l'enorme trauma che ha subito. L'elaborazione del lutto è un punto cardine di tutto il libro, ed è accompagnato all'analisi di problematiche come il dolore acuto, lo stress post-traumatico e il disturbo da lutto persistente.

Finalmente la figura dello psicologo e i disturbi mentali non vengono stigmatizzati ma valorizzati, e sono visti anche come possibilità di crescita personale.


Ho apprezzato il ben collaudato mix di ambiente accademico unito a società segrete, fa molto dark academia, ma non aspettatevi un romanzo cupo come La nona casa di Leigh Bardugo. In questo senso trovo Legendborn decisamente più fruibile per un ampio range di pubblico.


L'inizio del libro può risultare un pochino lento, soprattutto per la mole di informazioni sulla società Arturiana e sul sistema magico.

Entrambe le cose però risultano talmente affascinanti da non far pesare assolutamente questa calma iniziale.

La magia presente, la linfomagia, si ispira alla storia e alle tradizioni spirituali afroamericane, e qui vi cito direttamente l'autrice:


Perché per me e per molti altri neri del sud, è come se la terra che ha contribuito a far crescere questo paese fosse intrisa del sangue, del sudore e delle lacrime – riconosciuti e non riconosciuti – degli africani ridotti in schiavitù e dei loro discendenti. E in verità lo è.

Credo sia anche molto interessante che il romanzo attinga alle leggende della Tavola rotonda e dei cavalieri di Re Artù, delle quali io sono completamente digiuna, a meno che la visione di La spada nella roccia non conti come studio approfondito sull'argomento.


Ho apprezzato anche le creature soprannaturali che sono presenti nel libro, tutte estremamente affascinanti e descritte in modo vivido.


I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto Briana, ma anche i suoi comprimari mi sono piaciuti molto. In particolare ho apprezzato Sel, un personaggio che sembra estremamente antipatico, ma con una bella evoluzione (e da cui mi aspetto grandi cose nel prossimo libro).


Il romance è presente senza essere però preponderante, anche se vi avviso che secondo me nel prossimo libro ci sarà il trope del triangolo amoroso.


Come avrete capito è un libro che mi è piaciuto tanto e di cui vi consiglio spassionatamente la lettura, ma non è esente da difetti (ma chi lo è XD).


Una cosa che mi ha fatto storcere il naso è sicuramente l'insta-love presente nel libro, per quanto poi abbia effettivamente una spiegazione nel finale, però non riesco completamente a passarci sopra.


Un'altra cosa che può dare fastidio è la quantità di nomi e informazioni da memorizzare, può risultare un po' alienante ed è difficile comprendere bene tutto, ci va una certa dose di attenzione durante la lettura, tenetelo a mente.


Per il resto trovo che sia indubbiamente un ottimo libro young adult, pieno di tematiche interessanti e spunti di riflessione, con una trama accattivante e un finale che vi farà venire voglia di sapere di più.


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