Recensione Davenport, di Krystal Marquis
- nicebookspics
- 27 giu 2023
- Tempo di lettura: 3 min

Buongiorno belli!
Oggi vi parlo di un libro completamente fuori dalle mie letture solite, ossia una saga familiare romance.
Andiamo con ordine e vediamo insieme la trama:
Chicago, 1910: i Davenport sono una delle pochissime famiglie nere a godere di un'immensa ricchezza e di uno status sociale elevato. Una fortuna creata con coraggio e intraprendenza dal capostipite William, un ex schiavo che anni prima è fuggito al Nord e ha finito col fondare la Davenport Carriage Company determinando per sé e i suoi figli un destino ricco di opportunità. Immerse in un mondo sfavillante fatto di palazzi imponenti, vestiti magnifici, balli sfarzosi e pregiudizi duri a morire, le giovani della famiglia sono alla ostinata ricerca della propria strada. C'è Olivia, la sorella maggiore, pronta a compiere il suo dovere sposando un uomo perbene e che tutto si aspetta tranne che un incontro imprevisto faccia vacillare le sue certezze. C'è Helen, la minore, più interessata a riparare automobili che a innamorarsi e mettere su famiglia. Poi, accanto a loro, c'è Amy-Rose, l'amica d'infanzia delle due ragazze e ora diventata la loro cameriera personale, che sogna di aprire un'attività in proprio e di sposare l'uomo di cui è innamorata da sempre. Infine Ruby, la migliore amica di Olivia, spinta dalla famiglia a conquistare il cuore di un ragazzo proprio mentre qualcun altro sta già iniziando a conquistare il suo. Ispirata dalla vera storia di C.R. Patterson, Marquis punta il riflettore su un periodo spesso trascurato della storia afroamericana. Con una scrittura fresca e vivace, tratteggia l'esistenza piena di sogni, sfide ed emozioni di quattro giovani donne appassionate e coraggiose, determinate a prendere il controllo della propria vita per diventare protagoniste della loro storia (anche d'amore).
Recensione:
Come avete avuto modo di vedere leggendo la trama, questo è un romanzo storico, ripercorre la storia della comunità nera di Chicago a inizio '900.
Parto subito col dire che io non sono pratica di romanzi storici, l'unica infarinatura di quella che è la narrazione in chiave storica l'ho avuta con Downtown Abbey (e ho visto solo la prima stagione). Non ho le competenze quindi per dire se sia stato fatto un buon lavoro o meno per quanto riguarda l'accuratezza. Ho comunque trovato strano l'uso quasi costante del "tu", che fosse nei confronti della servitù, dei lord, dei genitori delle protagoniste...mi aspettavo che ci fosse più deferenza in quel periodo.
Il romanzo, ve lo anticipo subito, è il primo di una saga (di non so quanti volumi) quindi NON E' AUTOCONCLUSIVO.
Soffre però a mio avviso di un gravissimo problema, almeno per me, non fa venire voglia di andare avanti con la serie.
Il primo romanzo di una saga dovrebbe essere accattivante, e far venire voglia al lettore di sapere di più, di farlo affezionare ai personaggi e alla loro storie. Credo che per gli amanti del romance possa essere anche accattivante come lettura, ma tutti i personaggi incappano nella stessa dinamica, Sono tutti triangoli amorosi, seguiamo vari POV, e tutti i protagonisti soffrono di questa costante indecisione che li fa tergiversare tra due persone. E ovviamente anche tutte le tensioni e i fraintendimenti nascono per questa cosa. Oltretutto i personaggi non si parlano e questo peggiora tutte le situazioni. Poteva essere una trama divertente alla "L'importanza di chiamarsi Ernesto", e invece si rivela soltanto un romanzo piatto, con davvero pochi spunti di riflessione.
Ci sono oltretutto alcuni personaggi davvero insopportabili, egoisti e che fanno tutto per il proprio tornaconto, altri semplicemente sgarbati, e altri ancora completamente fuori luogo.
Non posso entrare troppo nelle descrizioni perchè potrei farvi spoiler, ma uno dei personaggi ogni volta che vede il suo interesse amoroso la prende in giro e la giudica, trovandola frivola e manchevole. Ora, io non so se fosse normale all'epoca, ma se una persona mi tratta così, soprattutto una persona che non sono necessariamente obbligata a vedere per impegni sociali o doveri, banalmente, la evito come la peste. E invece no, entriamo in questo teatrino di "lui la tratta male" e "lei si innamora", che io personalmente trovo insopportabile.
Quindi forse potrei essere io a provare particolare insofferenza per questo libro, e quindi vi dico di provare a leggerlo se i romanzi storici con una forte componente romance sono il vostro pane quotidiano. Ma non aspettatevi un capolavoro, anzi.
Quello che però è interessante di questo libro, seppure per ora poco approfondito, sono le condizioni delle persone di colore in America, specialmente a soli 50 anni circa dall'abolizione della schiavitù e dalla fine della guerra di secessione.
Encomiabile anche il fatto che finalmente vengano rappresentate anche altre persone, e non si scada nel solito romanzo sulla classe agiata di persone ricche e bianche.
Detto ciò, potrebbe rivelarsi una piacevole lettura estiva, purché siate fortemente attratti dal romance e dai "drama" dell' alta società, e non cerchiate un romanzo di una spiccata accuratezza storica.
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