Recensione Poster Girl di Veronica Roth
- nicebookspics
- 4 apr 2023
- Tempo di lettura: 3 min

Buongiorno amici!
E` finalmente tempo di una nuova recensione e oggi parliamo di un distopico!
Di seguito vi lascio la trama:
Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare.
Passiamo alle mie considerazioni su questo libro.
L'autrice dovrebbe risultarvi familiare, infatti è la stessa della trilogia di Divergent (di cui avevo amato il primo volume, e poi era stata una lenta agonia verso un pessimo finale).
A quanto pare a Veronica Roth piace il genere distopico, ma questa volta sceglie di scrivere un libro autoconclusivo e questa scelta per quanto mi riguarda si rivela assolutamente azzeccata.
Entriamo infatti subito nel vivo del racconto, e questo aiuta a mantenere alta l'attenzione del lettore, e a conferire al libro un ritmo più serrato. Nonostante la brevità il world building risulta chiaro. Ho trovato anche interessante la scelta di ambientare il romanzo dopo che la dittatura distopica è crollata, e la protagonista non è la solita ragazza oppressa dal regime, ma era la "poster girl", la ragazza immagine del governo caduto.
Per quanto mi riguarda sentivo tanto la mancanza di un distopico, dopo il boom di Hunger games e affini, il genere si è un po' sopito, e trovare libri di questo genere BELLI, si rivela spesso difficile.
Questo libro mi ha ricordato un pochino una puntata di Black mirror, e la cosa va a suo favore.
Poster girl cerca di indagare quanto la tecnologia in mano a un governo possa essere invasiva e dannosa, anche se lascia tutto a un livello estremamente superficiale, e avrei preferito qualcosa di più approfondito.
In queste 250 pagine (circa) troviamo anche un mistero, che è quello che fa da cardine all'intera vicenda, e mi è piaciuto. Anche le rivelazioni che si susseguono nel corso del libro sono difficilmente prevedibili e le ho trovate particolarmente interessanti.
C'è anche una piccola parte di romance in questo libro, che si sarebbe potuta completamente omettere, però, per chi la apprezza, sappiate che è presente, anche se lievissima.
Nonostante il libro sia etichettato come "adult", io lo considero più uno young adult, anche se finalmente i protagonisti non sono adolescenti! Se non ricordo male Sonya, la nostra protagonista, dovrebbe avere intorno ai 27 anni.
In definitiva è un libro che rimane superficiale, non va mai oltre con la riflessione, ma va anche bene così, non per forza tutti i libri devono essere profondi.
Certo, se confrontato a Hunger games è palese che manchi della stessa verve. Poster girl è un libro che mi ha intrattenuta ed ero curiosa di capire come si sarebbe dipanato il mistero, ma non mi rimarrà nel cuore come è stato per i libri di Suzanne Collins.
Rimane comunque una lettura gradevole, breve e con un mistero interessante, che consiglio a chi si sente orfano di distopici.
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