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Recensione Le impure di Kim Liggett

  • nicebookspics
  • 15 apr 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Buongiorno bellə!


Oggi parliamo di un libro letto (e uscito) di recente, che mi ha colpita molto, ossia "Le impure", di Kim Liggett.


Il libro è un distopico young adult autoconclusivo, anche se ho letto che un seguito, o un altro libro ambientato nello stesso universo, è più che probabile. Ciò non toglie che questo libro, pur avendo un finale non del tutto chiuso, sia bastevole a se stesso.


Vi lascio di seguito la trama:


Nessuno parla mai dell'anno di grazia. È proibito. Nella Garner County, tutte le ragazze, al compimento del loro sedicesimo anno, vengono bandite dalla comunità e obbligate a vivere nella foresta per un anno, affinché sfoghino la loro magia nella natura selvaggia per poi tornare nella civiltà, sempre che sopravvivano, purificate e pronte per il matrimonio. Nella società patriarcale in cui sono cresciute, infatti, si è convinti che a quell'età le ragazze abbiano il potere di persuadere gli uomini ad abbandonare i loro letti coniugali, di far perdere la testa ai coetanei e di far impazzire di gelosia le mogli. Si crede che la loro stessa pelle emani un forte afrodisiaco, l'essenza potente della gioventù, delle ragazze sul punto di diventare donne. Tierney James, però, non si sente potente. Né si sente magica. Ma, questo sì, sente che dietro l'esperienza che la attende si cela qualcosa di più spaventoso dei pericoli nascosti nella foresta o dei bracconieri pronti a rapire lei e le altre ragazze per ucciderle, farle a pezzi e venderle al mercato nero. La minaccia più grande e terribile potrebbe arrivare proprio dalle sue compagne di sventura, ma Tierney non è disposta a subire passivamente la sorte che le è stata assegnata... Con prosa tagliente e crudo realismo, "Le impure" racconta i complessi legami che uniscono tra loro le ragazze – e le donne che saranno – e la necessità di opporsi con forza a una società troppo spesso ancora misogina e patriarcale che impedisce loro di esprimere in totale libertà i propri talenti.


Ora passiamo alla parte succosa, la recensione:


Il libro è narrato in prima persona dal punto di vista di Tierney, ragazza sedicenne in procinto di affrontare lo spaventoso anno di grazia.

Vediamo fin da subito una società patriarcale e misogina, fortemente chiusa e condizionata da credenze e religione, in cui le donne vengono trattate come merce.

Vengono classificate in base al colore del nastro che portano nei capelli, che dovranno essere sempre legati in modo che il viso sia ben visibile, così da non poter nascondere nulla.

Prima di essere bandite ed essere costrette a passare un anno su un'isola per "sfogare la loro magia", ad alcune ragazze viene donato un velo, che dovranno indossare il giorno della partenza, e verrà sollevato dall'uomo che le ha scelte in moglie, ovviamente senza alcuna voce in capitolo da parte delle dirette interessate.

"In realtà, l'unica occasione in cui viene sollevato l'argomento della magia, è quando fa comodo a loro.
Come quando morì il marito della signora Pinter, e il signor Coffey accusò improvvisamente la donna con cui era sposato da 25 anni di nascondere la sua magia e di levitare nel sonno. La signora Coffey era la persona più mite e mansueta del mondo, di certo non il tipo che si mette a levitare, eppure venne scacciata. Nessuno fece domande.
E, sorprendentemente, il signor Coffey sposò la signora Pinter il giorno dopo."

Nessuno parla dell'anno di grazia, è la regola, in modo che le ragazze siano spaventate e non sappiano a cosa vanno incontro.

Sanno però che quelle che muoiono in quel periodo, se i loro corpi vengono trovati dai bracconieri, vengono fatte a pezzi, poichè si pensa che le loro parti e il loro sangue abbiano proprietà magiche, se vengono squartate vive, si dice che la magia sia ancora più intensa.

Questi disgustosi reperti magici, vengono acquistati tramite un mercato nero, da persone di Garner County, che cannibalizzano le loro stesse figlie, in quella che a parer mio è una metafora del patriarcato, che mette le donne le une contro le altre, pronte a divorarsi a vicenda per accaparrarsi le attenzioni degli uomini.


Leitmotiv di tutto il libro è il linguaggio dei fiori, che come le donne di questo libro, si esprimono in maniera silenziosa e velata, perchè ogni parola fuori posto potrebbe equivalere a una condanna a morte.

In tutto il romanzo vediamo donne che combattono tra di loro, che non si sostengono mai, perchè la società le ha condizionate a essere così, annientando qualsiasi speranza che possa esistere un mondo migliore, in cui non vengano trattate come figlie, mogli, prostitute, ma come pari, senza ruoli prestabiliti e imposti.

"La distesa d'acqua, la brezza e il sole che splende sgombro da nubi su di noi ci fanno sentire libere, anche se sappiamo che è una bugia.
E' così che ci annientano. Ci tolgono tutto, perfino la dignità, in modo tale che qualsiasi cosa riceviamo in cambio ci sembri un dono."

Il world building è appena accennato, e penso che sia voluto, noi lettori viviamo ignari di ciò che ci circonda, quasi smarriti, come le ragazze di Garner County.


Ho letto alcune recensioni che parlavano del trope "lei non è come le altre ragazze", ma l'ho interpretato diversamente. Credo che Tierney si senta diversa perchè come molte adolescenti, vuole sperare che ci sia qualcosa di più di ciò che è obbligata a diventare, salvo poi rendersi conto di essere esattamente come tutte le altre ragazze e donne, imprigionata in una società che le vuole remissive e assoggettate agli uomini.


Il finale è dolceamaro, perfettamente coerente con la storia narrata, ma lascia comunque una speranza al lettore, che un mondo migliore possa esistere.


Un breve accenno ai lati negativi, che però per quanto mi riguarda non hanno inficiato minimamente la lettura.

Ci sono stati alcuni plot twist a mio parere intuibili molto facilmente, e a volte ho fatto fatica a capire bene quanto tempo passasse tra gli avvenimenti narrati. La caratterizzazione dei personaggi secondari l'ho trovata un po' lacunosa, ma non mi ha comunque disturbata.


In generale consiglio a tutti questa lettura, sono solo 312 pagine che scorrono molto velocemente, con un messaggio forte secondo me presentato in maniera interessante.

Nella peggiore delle ipotesi, se non vi piacerà, avrete un libro dalla copertina stupenda da esporre.


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